DOMENICA 28 LUGLIO: 

17^ DOMENICA T.O. ANNO B

 

 

Tra i santi ricordati oggi: Ss. Nazario e Celso; S. Innocenzo I; S. Serena

Una scheggia di preghiera:

 

GESU', ECCO IL MIO NULLA: PRENDILO O SIGNORE.

 

HANNO DETTO: Sii sempre la versione migliore di te stesso e non la brutta copia di qualcun altro. (Judy Garland)

SAGGEZZA POPOLARE: Chi imbroglia, resta imbrogliato. (Proverbio Abruzzese)

UN ANEDDOTO: D’estate alcuni viandanti, intorno a mezzogiorno, sfiniti dal caldo, videro un platano, andarono sotto le sue fronde e, dopo essersi sdraiati all’ombra, si riposavano. Guardarono quindi il platano e tra di loro dicevano che questa pianta infruttuosa era inutile per gli uomini. Ma l’albero esclamò: «Ingrati, ancora state sfruttando la mia benefica ombra e avete il coraggio di definirmi inutile e sterile». Così anche tra gli uomini alcuni sono sfortunati, poiché, anche  se fanno del bene al prossimo, non vedono riconosciuta la loro generosità. (Esopo)

PAROLA DI DIO: 2Re 4,42-44; Sal 144; Ef 4,1-6; Gv 6,1-15

 

Vangelo Gv 6,1-15

Dal vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, Gesù passò all’altra riva del mare di Galilea, cioè di Tiberiade, e lo seguiva una grande folla, perché vedeva i segni che compiva sugli infermi. Gesù salì sul monte e là si pose a sedere con i suoi discepoli. Era vicina la Pasqua, la festa dei Giudei. Allora Gesù, alzati gli occhi, vide che una grande folla veniva da lui e disse a Filippo: «Dove potremo comprare il pane perché costoro abbiano da mangiare?». Diceva così per metterlo alla prova; egli, infatti, sapeva quello che stava per compiere. Gli rispose Filippo: «Duecento denari di pane non sono sufficienti neppure perché ognuno possa riceverne un pezzo». Gli disse allora uno dei suoi discepoli, Andrea, fratello di Simon Pietro: «C’è qui un ragazzo che ha cinque pani d’orzo e due pesci; ma che cos’è questo per tanta gente?». Rispose Gesù: «Fateli sedere». C’era molta erba in quel luogo. Si misero dunque a sedere ed erano circa cinquemila uomini. Allora Gesù prese i pani e, dopo aver reso grazie, li diede a quelli che erano seduti, e lo stesso fece dei pesci, quanto ne volevano. E quando furono saziati, disse ai suoi discepoli: «Raccogliete i pezzi avanzati, perché nulla vada perduto». Li raccolsero e riempirono dodici canestri con i pezzi dei cinque pani d’orzo, avanzati a coloro che avevano mangiato. Allora la gente, visto il segno che egli aveva compiuto, diceva: «Questi è davvero il profeta, colui che viene nel mondo!». Ma Gesù, sapendo che venivano a prenderlo per farlo re, si ritirò di nuovo sul monte, lui da solo. Parola del Signore

 

“C’È QUI UN RAGAZZO CHE HA CINQUE PANI D’ORZO E DUE PESCI; MA CHE COS’È QUESTO PER TANTA GENTE?”

Ci sono due modi diversi di metterci davanti alle necessità degli altri. Il modo del ragioniere che fa calcoli, studia possibilità, si spaventa e lascia perdere e il modo di chi, pur sapendo l’esiguità del suo intervento, si tira su le maniche cominciando a fare quel che può nella speranza che altri facciano anche loro la loro parte. Ho sempre avuto molti dubbi su una Chiesa che si siede per ragionare e programmare. Non dico che non sia utile ma quanti meravigliosi documenti di annuncio del Vangelo o di servizio agli altri, frutto di sedute interminabili, sono finiti a prendere polvere nelle librerie mentre la fede cristiana continua a languire e i poveri continuano ad essere poveri?

Bisogna parlare, approfondire, ma intanto bisogna fare!

Sono solo cinque pani ma comincia da quelli!