DOMENICA 1° DICEMBRE:
1^ DOMENICA DI AVVENTO ANNO C
Una scheggia di preghiera:
VIENI PRESTO, SIGNORE GESU' E RINNOVACI TOTALMENTE.
HANNO DETTO: La rassegnazione è un suicidio quotidiano. (Honoré de Balzac)
SAGGEZZA POPOLARE: Per questo mese ci accompagneranno proverbi del mondo ebraico. Una parola detta al momento giusto è come un diamante incastonato nell'oro. (Proverbio ebraico)
UN ANEDDOTO: Un giorno le scimmie dello zoo decisero di fare un viaggio d’istruzione. Cammina, cammina, si fermarono e una domandò: Cosa si vede? La gabbia del leone, la vasca delle foche e la casa della giraffa. Come è grande il mondo, e come è istruttivo viaggiare. Ripresero il cammino e si fermarono soltanto a mezzogiorno. Cosa si vede adesso? La casa della giraffa, la vasca delle foche e la gabbia del leone. Come è strano il mondo e come è istruttivo viaggiare. Si rimisero in viaggio e si fermarono solo al tramonto del sole. Che c’è da vedere? La gabbia del leone, la casa della giraffa e la vasca delle foche. Come è noioso il mondo: si vedono sempre le stesse cose. E viaggiare non serve proprio a niente. Per forza: viaggiavano, viaggiavano, ma non erano uscite dalla gabbia e non facevano che girare in tondo come i cavalli di una giostra. (Gianni Rodari)
PAROLA DI DIO: Ger 33,14-16; Sal 24; 1Ts 3,12 - 4,2; Lc 21,25-28.34-36
Vangelo Lc 21,25-28,34-36
Dal vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Vi saranno segni nel sole, nella luna e nelle stelle, e sulla terra angoscia di popoli in ansia per il fragore del mare e dei flutti, mentre gli uomini moriranno per la paura e per l'attesa di ciò che dovrà accadere sulla terra. Le potenze dei cieli infatti saranno sconvolte. Allora vedranno il Figlio dell'uomo venire su una nube con grande potenza e gloria. Quando cominceranno ad accadere queste cose, risollevatevi e alzate il capo, perché la vostra liberazione è vicina. State attenti a voi stessi, che i vostri cuori non si appesantiscano in dissipazioni, ubriachezze e affanni della vita e che quel giorno non vi piombi addosso all'improvviso; come un laccio, infatti, esso si abbatterà sopra tutti coloro che abitano sulla faccia di tutta la terra. Vegliate in ogni momento pregando, perché abbiate la forza di sfuggire a tutto ciò che sta per accadere, e di comparire davanti al Figlio dell'uomo». Parola del Signore
“QUANDO COMINCERANNO AD ACCADERE QUESTE COSE, ALZATEVI E LEVATE IL CAPO, PERCHE’ LA VOSTRA LIBERAZIONE È VICINA”.
Inizia l'avvento con un vangelo che parla di distruzione, di morte nel più pieno stile apocalittico, ma termina con un grido di consolazione e di speranza: “quando vedrete accadere tutte queste cose negative, alzatevi e levate il capo, perché la vostra liberazione è vicina”. Quindi non saranno la distruzione e la morte ad avere la parola definitiva, ma la liberazione e la vita, perché Cristo Risorto è Signore del cosmo, della storia e dell’umanità. Cade Gerusalemme, il tempio è distrutto, comincia un nuovo esilio, accadono fatti tremendi e sconvolgimenti naturali, ci verrebbe da dire, il mondo impazzisce, ma non è la fine, anzi «sappiate che la vostra liberazione è vicina». Questo è da sempre il linguaggio di Dio, questo è venuto ad insegnarci Cristo Gesù: il castigo viene inevitabile quando l'uomo si allontana da Dio e si autocondanna ad una assurda solitudine, vuole percorre le proprie vie e non quelle segnate dal Signore. Proprio però in coincidenza con le peggiori nefandezze, con le situazioni di estremo disagio Egli interviene come liberatore e salvatore. Non per niente mentre consumavamo il peggiore peccato della storia uccidendo sul Calvario il Figlio di Dio e calandolo in un sepolcro, è sgorgata dal cuore del Padre e dall'amore di Cristo la risurrezione per tutti noi. Sembra che dobbiamo toccare il fondo per sperare una risalita e una liberazione. Forse ciò accade perché Colui che ci ha creati sin dal principio si è fatto garante della nostra libertà e permette che questa venga usata anche contro Chi gratuitamente e generosamente ce l'ha donata. Comunque, è sempre vero che il Signore non vuole la nostra morte, ma spera ed attende sempre la nostra conversione. Egli vuole che in noi mai si spenga la speranza, anche quando ci sembra di sperimentare l'abbandono. Egli dirige i fatti della storia di ognuno di noi e di tutta l'umanità verso una risoluzione finale, verso un approdo che s'identifica con la salvezza universale. L’uomo è un essere che spera, e solo sperando può sopravvivere. Ma non sono le speranze umane a dargli la libertà definitiva. Nessun altro ci può liberare, né sotto il cielo né sopra la terra c’è altro nome, altra persona che possa salvarci e di cui possiamo fidarci totalmente. Camminiamo dunque nella speranza: Cristo è già morto e risorto, Cristo sta venendo e verrà.