DOMENICA 6 OTTOBRE:
27^ DOMENICA DEL T.O. ANNO B
Tra i santi ricordati oggi: San Bruno; Santa Alberta; S. Magno
Una scheggia di preghiera:
PER TUTTE LE NOSTRE FAMIGLIE, NOI TI PREGHIAMO.
HANNO DETTO: Si muore veramente solo quando non riusciamo a mettere radice in altri. (Leon Tolstoj)
SAGGEZZA POPOLARE: Attenzione all'uomo che non parla, e al cane che non abbaia. (Saggezza degli Indiani d'America)
UN ANEDDOTO: Preghiera di Madre Teresa. Ti ho trovato in tanti posti, Signore. Ho sentito il battito del tuo cuore nella quiete perfetta dei campi, nel tabernacolo oscuro di una cattedrale vuota, nell'unità di cuore e di mente di un'assemblea di persone che ti amano. Ti ho trovato nella gioia, dove ti cerco e spesso ti trovo. Ma sempre ti trovo nella sofferenza. La sofferenza è come il rintocco della campana che chiama la sposa di Dio alla preghiera. Signore, ti ho trovato nella terribile grandezza della sofferenza degli altri. Ti ho visto nella sublime accettazione e nell'inspiegabile gioia di coloro la cui vita è tormentata dal dolore. Ma non sono riuscito a trovarti nei miei piccoli mali e nei miei banali dispiaceri. Nella mia fatica ho lasciato passare inutilmente il dramma della tua passione redentrice, e la vitalità gioiosa della tua Pasqua è soffocata dal grigiore della mia autocommiserazione. Signore, io credo. Ma aiuta la mia fede.
PAROLA DI DIO: Gen 2,18-24; Sal 127; Eb 2,9-11; Mc 10,2-16
Vangelo Mc 10,2-16, (forma breve Mc 10,2-12)
Dal vangelo secondo Marco
(In quel tempo, alcuni farisei si avvicinarono e, per metterlo alla prova, domandavano a Gesù se è lecito a un marito ripudiare la propria moglie. Ma egli rispose loro: «Che cosa vi ha ordinato Mosè?». Dissero: «Mosè ha permesso di scrivere un atto di ripudio e di ripudiarla». Gesù disse loro: «Per la durezza del vostro cuore egli scrisse per voi questa norma. Ma dall'inizio della creazione (Dio) li fece maschio e femmina; per questo l'uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due diventeranno una carne sola. Così non sono più due, ma una sola carne. Dunque, l'uomo non divida quello che Dio ha congiunto». A casa, i discepoli lo interrogavano di nuovo su questo argomento. E disse loro: «Chi ripudia la propria moglie e ne sposa un'altra, commette adulterio verso di lei; e se lei, ripudiato il marito, ne sposa un altro, commette adulterio».) Gli presentavano dei bambini perché li toccasse, ma i discepoli li rimproverarono. Gesù, al vedere questo, s'indignò e disse loro: «Lasciate che i bambini vengano a me, non glielo impedite: a chi è come loro, infatti, appartiene il regno di Dio. In verità io vi dico: chi non accoglie il regno di Dio come lo accoglie un bambino, non entrerà in esso». E, prendendoli tra le braccia, li benediceva, imponendo le mani su di loro. Parola del Signore
"L’UOMO NON SEPARI CIÒ CHE DIO HA UNITO".
Tutte le volte che celebrando un matrimonio, dopo il consenso degli sposi, ho detto questa frase si sono accumulate nel mio pensiero il ricordo delle tante coppie che ho conosciuto: dalle tante famiglie felici che io ho incontrato alle coppie divise, a chi tuttora è in difficoltà. Gesù con questa frase riporta tutto il discorso a quello che è il piano originale di Dio sulla famiglia e a quello che dovrebbe essere il sigillo d'amore che unisce all'amore oblativo e creativo di Dio stesso. Questa volontà ha tenuto unite tante famiglie ed ha aiutato tante altre a superare le difficoltà che indubbiamente si presentano nelle coppie per il logoramento dei rapporti e per i problemi più o meno grossi che insorgono lungo gli anni. Ma ci sono anche coppie che magari, pur avendo consacrato il loro matrimonio con il sacramento cristiano, non avevano questo principio. È giusto allora giudicare con alterigia chi si è trovato a separare ciò che forse neppure Dio, presente ad un matrimonio ma non invitato, non aveva unito?