2a DOMENICA DI QUARESIMA - C
IL TRIONFO DELLA FEDE E DELL'AMORE
Vieni, Santo Spirito,
manda a noi dal cielo
un raggio della tua luce.
Vieni, padre dei poveri,
vieni, datore dei doni,
vieni, luce dei cuori.
Consolatore perfetto,
ospite dolce dell'anima,
dolcissimo sollievo.
Nella fatica, riposo,
nella calura, riparo,
nel pianto, conforto.
O luce beatissima,
invadi nell'intimo
il cuore dei tuoi fedeli.
Senza la tua forza,
nulla è nell'uomo,
nulla senza colpa.
Lava ciò che è sordido,
bagna ciò che è arido,
sana ciò che sanguina.
Piega ciò che è rigido,
scalda ciò che è gelido,
drizza ciò ch'è sviato.
Dona ai tuoi fedeli
che solo in te confidano
i tuoi santi doni.
Dona virtù e premio,
dona morte santa, dona gioia eterna.
INTRODUZIONE ALLA PAROLA DI DIO
ACCOGLIENZA -
Siamo alla seconda tappa del nostro cammino verso la Pasqua. Da sempre Dio vuole fare alleanza di comunione con noi. Impegniamoci, sostenuti dall'eucaristia che celebriamo, a ricostruire in noi l'immagine di Gesù Cristo, il Figlio amato, lasciandoci trasfigurare da lui. Ma è necessario prima lasciarci purificare dai nostri peccati che oscurano in noi la gloria di Dio.
PRIMA LETTURA (Gen. 15,5-12.17.18) -
Attraverso un antichissimo rituale, Dio si impegna solennemente con Abramo, il nomade senza figli e senza patria: la sua discendenza sarà più numerosa delle stelle del cielo e otterrà in dono la terra promessa.
SALMO RESPONSORIALE (Sal. 26) -
Ci sono molte lotte e molte difficoltà da affrontare nella vita, ma il fedele del salmo responsoriale si sente pieno di fiducia in Dio, sua luce e sua salvezza.
SECONDA LETTURA (Fil. 3,17-4,1) -
Scrivendo ai suoi amici della comunità di Filippi, Paolo lamenta la perdita di tanti che si comportano da nemici di Cristo e rendono vana per loro la croce. Non così dovrà essere per noi.
VANGELO (Lc. 8,28-36) -
Gesù sta andando verso Gerusalemme dove sarà crocifisso e i suoi discepoli lo seguono pieni di paura e di angoscia. Sul Tabor, in Gesù trasfigurato, hanno la rivelazione della sua gloria. È un attimo, ma sarà una luce che, più tardi, rischiarerà il loro cammino.
LA PAROLA DI DIO
Prima Lettura
Dio stipula l'alleanza con Abram fedele.
Dal libro della Gènesi
Gn 15,5-12.17-18
In quei giorni, Dio condusse fuori Abram e gli disse: «Guarda in cielo e conta le stelle, se riesci a contarle» e soggiunse: «Tale sarà la tua discendenza». Egli credette al Signore, che glielo accreditò come giustizia.
E gli disse: «Io sono il Signore, che ti ho fatto uscire da Ur dei Caldei per darti in possesso questa terra». Rispose: «Signore Dio, come potrò sapere che ne avrò il possesso?». Gli disse: «Prendimi una giovenca di tre anni, una capra di tre anni, un ariete di tre anni, una tortora e un colombo».
Andò a prendere tutti questi animali, li divise in due e collocò ogni metà di fronte all’altra; non divise però gli uccelli. Gli uccelli rapaci calarono su quei cadaveri, ma Abram li scacciò.
Mentre il sole stava per tramontare, un torpore cadde su Abram, ed ecco terrore e grande oscurità lo assalirono.
Quando, tramontato il sole, si era fatto buio fitto, ecco un braciere fumante e una fiaccola ardente passare in mezzo agli animali divisi. In quel giorno il Signore concluse quest’alleanza con Abram:
«Alla tua discendenza
io do questa terra,
dal fiume d’Egitto
al grande fiume, il fiume Eufrate».
Parola di Dio.
Salmo Responsoriale
Dal Sal 26 (27)
R. Il Signore è mia luce e mia salvezza.
Il Signore è mia luce e mia salvezza:
di chi avrò timore?
Il Signore è difesa della mia vita:
di chi avrò paura? R.
Ascolta, Signore, la mia voce.
Io grido: abbi pietà di me, rispondimi!
Il mio cuore ripete il tuo invito:
«Cercate il mio volto!».
Il tuo volto, Signore, io cerco. R.
Non nascondermi il tuo volto,
non respingere con ira il tuo servo.
Sei tu il mio aiuto, non lasciarmi,
non abbandonarmi, Dio della mia salvezza. R.
Sono certo di contemplare la bontà del Signore
nella terra dei viventi.
Spera nel Signore, sii forte,
si rinsaldi il tuo cuore e spera nel Signore. R.
Seconda Lettura
Cristo ci trasfigurerà nel suo corpo glorioso.
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Filippési
Fil 3,17-4,1
Fratelli, fatevi insieme miei imitatori e guardate quelli che si comportano secondo l’esempio che avete in noi. Perché molti – ve l’ho già detto più volte e ora, con le lacrime agli occhi, ve lo ripeto – si comportano da nemici della croce di Cristo. La loro sorte finale sarà la perdizione, il ventre è il loro dio. Si vantano di ciò di cui dovrebbero vergognarsi e non pensano che alle cose della terra.
La nostra cittadinanza infatti è nei cieli e di là aspettiamo come salvatore il Signore Gesù Cristo, il quale trasfigurerà il nostro misero corpo per conformarlo al suo corpo glorioso, in virtù del potere che egli ha di sottomettere a sé tutte le cose.
Perciò, fratelli miei carissimi e tanto desiderati, mia gioia e mia corona, rimanete in questo modo saldi nel Signore, carissimi!
Parola di Dio.
Forma breve:
Cristo ci trasfigurerà nel suo corpo glorioso.
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Filippési
Fil 3,20-4,1
Fratelli, la nostra cittadinanza è nei cieli e di là aspettiamo come salvatore il Signore Gesù Cristo, il quale trasfigurerà il nostro misero corpo per conformarlo al suo corpo glorioso, in virtù del potere che egli ha di sottomettere a sé tutte le cose.
Perciò, fratelli miei carissimi e tanto desiderati, mia gioia e mia corona, rimanete in questo modo saldi nel Signore, carissimi!
Parola di Dio.
Acclamazione al Vangelo
Lode e onore a te, Signore Gesù!
Dalla nube luminosa, si udì la voce del Padre:
«Questi è il mio Figlio, l'amato: ascoltatelo!». (Cf. Mc 9,7)
Lode e onore a te, Signore Gesù!
Vangelo
Mentre Gesù pregava, il suo volto cambiò d'aspetto.
Dal Vangelo secondo Luca
Lc 9,28b-36
In quel tempo, Gesù prese con sé Pietro, Giovanni e Giacomo e salì sul monte a pregare.
Mentre pregava, il suo volto cambiò d’aspetto e la sua veste divenne candida e sfolgorante. Ed ecco, due uomini conversavano con lui: erano Mosè ed Elìa, apparsi nella gloria, e parlavano del suo esodo, che stava per compiersi a Gerusalemme.
Pietro e i suoi compagni erano oppressi dal sonno; ma, quando si svegliarono, videro la sua gloria e i due uomini che stavano con lui.
Mentre questi si separavano da lui, Pietro disse a Gesù: «Maestro, è bello per noi essere qui. Facciamo tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elìa». Egli non sapeva quello che diceva.
Mentre parlava così, venne una nube e li coprì con la sua ombra. All’entrare nella nube, ebbero paura. E dalla nube uscì una voce, che diceva: «Questi è il Figlio mio, l’eletto; ascoltatelo!».
Appena la voce cessò, restò Gesù solo. Essi tacquero e in quei giorni non riferirono a nessuno ciò che avevano visto.
Parola del Signore.
PER LA MEDITAZIONE
E’ una montagna il luogo scelto da Gesù per portare i suoi amici a fare un’esperienza spirituale profonda e rigenerante.
La tradizione cristiana chiama questo luogo Monte Tabor, identificandolo con una collina che si eleva 400 metri sulla pianura circostante della Galilea. Il Vangelo, a dire il vero, parla solo di “un alto monte”, e non lo identifica con nessun luogo preciso, e forse in questa indeterminatezza c’è un messaggio: ogni luogo della terra può esser luogo di trasfigurazione, e ogni uomo nel mondo ha il suo “alto monte” da scalare.
Su questo monte Gesù appare accanto a Mosè ed Elia, due grandi personaggi della Tradizione religiosa ebraica, che a loro volta fecero esperienza di Dio su un monte: Mosè sul Monte Sinai riceve la Legge e Elia sul Monte Carmelo riceve la conferma da Dio contro i falsi idoli pagani.
Abbiamo davvero un’intera catena montuosa spirituale questa domenica!
Gesù porta i suoi discepoli su questo monte perché hanno bisogno di chiarezza e forza. Gesù appare loro luminoso, senza quelle ombre che lo rendono difficile da seguire (la durezza e radicalità di certi suoi insegnamenti, il pericolo che corre con i suoi nemici, la rivoluzione che sta portando nelle tradizioni religiose…). Ora è davvero bello stare con lui, e a confermarlo c’è anche questa voce divina che invita ad ascoltarlo. Mosè ed Elia, punti di riferimento per ogni buon israelita, sono lì con il Maestro e gli sono testimoni.
Su questa montagna il cuore combattuto dei discepoli trova pace. Sono come in una specie di ritiro spirituale, dove ogni affanno e dubbio sono scomparsi, e il loro cuore e la loro mente riposano in Dio.
Non si sa quanto sia durato questo momento luminoso, ma sta di fatto che poi finisce, e viene il tempo di scendere dalla montagna per ritornare alla vita di prima, con le sue fatiche, errori, dubbi, domande e anche peccati.
Pietro e gli altri non vorrebbero che questo momento finisse, ma non è possibile che sia così. Quindi ricomincia il cammino di sempre. Ma qualcosa di nuovo è dentro la mente il cuore dei discepoli: hanno ricevuto un dono che servirà loro nei momenti più difficili che devono ancora venire.
Esiste un monte così anche per noi? Anche a noi è data la possibilità di salire in alto e ricevere pace e forza nel nostro cuore affaticato e nella nostra mente dubbiosa?
Penso proprio di si, basta che ci lasciamo prendere per mano da Gesù e ascoltiamo anche noi l’invito della voce del Padre: «Questi è il Figlio mio, l’amato: ascoltatelo!»
La Quaresima (ma anche ogni altro tempo dell’anno) è tempo di ascolto. Abbiamo ogni tanto la possibilità di aprire il Vangelo e in un momento (anche breve) di preghiera, saliamo sul monte di Gesù per conoscerlo di più e lasciarci illuminare dalla sua storia e dalle sue parole.
Possiamo salire da soli o insieme ad altri che come noi hanno bisogno di un momento di pace e di chiarezza.
Pregare è quindi un momento bello, non è un semplice “dovere” da adempiere.
E’ un momento profondamente e spiritualmente “bello” (“è bello per noi stare qui!”) e se lo sperimentiamo davvero, aumenta il desiderio di ripeterlo e ricercarlo.
Cerchiamo dunque le nostre montagne spirituali.
E anche se in alcuni momenti della vita sembra esserci foschia, e Dio ci sembra lontano e irraggiungibile, non perdiamo speranza. Lui rimane fermo e maestoso come una montagna che aspetta sempre di esser scalata da noi e scendendo poi dal monte speriamo di non dimenticare tutto troppo in fretta,
PREGHIERA DEI FEDELI
Affidiamo a Gesù che salì sul monte a pregare, le intercessioni e le suppliche di tutta la Chiesa, perché le presenti al Padre che niente può rifiutare al suo Figlio diletto.
Preghiamo e diciamo insieme: ascoltaci, o Signore.
1. Signore, aumenta la nostra fede, perché diventi incrollabile come quella di Abramo e aiuta tutta la Chiesa a vivere l'alleanza di sangue che hai stretto con lei sulla croce. PREGHIAMO
2. Signore, aumenta la nostra speranza e fa' che il Papa, il nostro vescovo, i sacerdoti siano, per la tua Parola diventata vita, guida e sostegno nel nostro cammino. PREGHIAMO
3. Signore, aumenta la nostra carità, perché nell'obbedienza al tuo comandamento di amore, tutta la nostra vita diventi dono a te e ai fratelli. PREGHIAMO
4. Signore, guarda con bontà chi non ha fede, chi è tentato di disperazione, chi non vuole ascoltare la tua parola perché troppo scomoda e impegnativa. Illumina tutti con la luce del tuo Volto, perché scoprano che è bello amarti e seguirti. PREGHIAMO
Queste preghiere, Signore, fa' che diventino vita, che diventino luce, per costruire il tuo regno, che dura nei secoli dei secoli. Amen.