10 MARZO 2024
4a DOMENICA DI QUARESIMA- B
LA SALVEZZA DALLLA FEDE IN GESU' CRISTO
Vieni, Santo Spirito,
manda a noi dal cielo
un raggio della tua luce.
Vieni, padre dei poveri,
vieni, datore dei doni,
vieni, luce dei cuori.
Consolatore perfetto,
ospite dolce dell'anima,
dolcissimo sollievo.
Nella fatica, riposo,
nella calura, riparo,
nel pianto, conforto.
O luce beatissima,
invadi nell'intimo
il cuore dei tuoi fedeli.
Senza la tua forza,
nulla è nell'uomo,
nulla senza colpa.
Lava ciò che è sordido,
bagna ciò che è arido,
sana ciò che sanguina.
Piega ciò che è rigido,
scalda ciò che è gelido,
drizza ciò ch'è sviato.
Dona ai tuoi fedeli
che solo in te confidano
i tuoi santi doni.
Dona virtù e premio,
dona morte santa, dona gioia eterna.
INTRODUZIONE ALLA PAROLA DI DIO
ACCOGLIENZA –
La liturgia ci invita oggi alla gioia: «Rallegratevi con Gerusalemme, voi che eravate nella tristezza!». Come può la liturgia parlare così, mentre ci sarebbero tanti motivi di inquietudine, di tristezza e anche di disperazione? Come si può aprire il cuore alla gioia?
San Giovanni ce ne mostra la ragione fondamentale: «Dio ci ama. E ci ama a tal punto che ha mandato il proprio Figlio, affinché il mondo sia da lui salvato». E per partecipare a questa salvezza in Gesù Cristo, bisogna credere in lui.
PRIMA LETTURA (2 Cronache 36,14-16.19-23) -
L'autore del libro delle Cronache non fa della storia, ma interpreta gli avvenimenti alla luce di Dio: in ogni flagello che colpisce l'uomo, dobbiamo vedere un richiamo amorevole del Signore alla conversione; allora tutto si cambierà in gioia.
SALMO RESPONSORIALE (Sal. 136) -
Lungo i fiumi di Babilonia, dove è stato deportato, il popolo di Dio piange i suoi peccati, ma non perde la speranza e la fiducia.
SECONDA LETTURA (Efesini 2,4-10) -
Nessuno può vantarsi di avere meritato in qualche modo la vita eterna. Paolo ci ricorda che possiamo essere salvi solo se ci abbandoniamo alla misericordia e all'amore di Dio.
VANGELO (Giovanni 3,14-21) -
"O immensità del tuo amore per noi! O inestimabile segno della tua bontà: per liberare lo schiavo hai sacrificato il Figlio!". Queste parole, che canteremo durante la veglia pasquale, riassumono il Vangelo che ora leggeremo.
LA PAROLA DI DIO
Prima Lettura
Con l'esilio e la liberazione del popolo si manifesta l'ira e la misericordia del Signore.
Dal secondo libro delle Cronache
2Cr 36,14-16.19-23
In quei giorni, tutti i capi di Giuda, i sacerdoti e il popolo moltiplicarono le loro infedeltà, imitando in tutto gli abomini degli altri popoli, e contaminarono il tempio, che il Signore si era consacrato a Gerusalemme.
Il Signore, Dio dei loro padri, mandò premurosamente e incessantemente i suoi messaggeri ad ammonirli, perché aveva compassione del suo popolo e della sua dimora. Ma essi si beffarono dei messaggeri di Dio, disprezzarono le sue parole e schernirono i suoi profeti al punto che l'ira del Signore contro il suo popolo raggiunse il culmine, senza più rimedio. Quindi [i suoi nemici] incendiarono il tempio del Signore, demolirono le mura di Gerusalemme e diedero alle fiamme tutti i suoi palazzi e distrussero tutti i suoi oggetti preziosi.
Il re [dei Caldèi] deportò a Babilonia gli scampati alla spada, che divennero schiavi suoi e dei suoi figli fino all'avvento del regno persiano, attuandosi così la parola del Signore per bocca di Geremìa: «Finché la terra non abbia scontato i suoi sabati, essa riposerà per tutto il tempo della desolazione fino al compiersi di settanta anni».
Nell'anno primo di Ciro, re di Persia, perché si adempisse la parola del Signore pronunciata per bocca di Geremìa, il Signore suscitò lo spirito di Ciro, re di Persia, che fece proclamare per tutto il suo regno, anche per iscritto: «Così dice Ciro, re di Persia: "Il Signore, Dio del cielo, mi ha concesso tutti i regni della terra. Egli mi ha incaricato di costruirgli un tempio a Gerusalemme, che è in Giuda. Chiunque di voi appartiene al suo popolo, il Signore, suo Dio, sia con lui e salga!"».
Parola di Dio.
Salmo Responsoriale
Dal Sal 136 (137)
R. Il ricordo di te, Signore, è la nostra gioia.
Lungo i fiumi di Babilonia,
là sedevamo e piangevamo
ricordandoci di Sion.
Ai salici di quella terra
appendemmo le nostre cetre. R.
Perché là ci chiedevano parole di canto
coloro che ci avevano deportato,
allegre canzoni, i nostri oppressori:
«Cantateci canti di Sion!». R.
Come cantare i canti del Signore
in terra straniera?
Se mi dimentico di te, Gerusalemme,
si dimentichi di me la mia destra. R.
Mi si attacchi la lingua al palato
se lascio cadere il tuo ricordo,
se non innalzo Gerusalemme
al di sopra di ogni mia gioia. R.
Seconda Lettura
Morti per le colpe, siamo stati salvati per grazia.
Dalla lettera di san Paolo apostolo agli Efesìni
Ef 2,4-10
Fratelli, Dio, ricco di misericordia, per il grande amore con il quale ci ha amato, da morti che eravamo per le colpe, ci ha fatto rivivere con Cristo: per grazia siete salvati.
Con lui ci ha anche risuscitato e ci ha fatto sedere nei cieli, in Cristo Gesù, per mostrare nei secoli futuri la straordinaria ricchezza della sua grazia mediante la sua bontà verso di noi in Cristo Gesù.
Per grazia infatti siete salvati mediante la fede; e ciò non viene da voi, ma è dono di Dio; né viene dalle opere, perché nessuno possa vantarsene. Siamo infatti opera sua, creati in Cristo Gesù per le opere buone, che Dio ha preparato perché in esse camminassimo.
Parola di Dio.
Acclamazione al Vangelo
Lode e onore a te, Signore Gesù!
Dio ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito;
chiunque crede in lui ha la vita eterna. (Cf. Gv 3,16)
Lode e onore a te, Signore Gesù!
Vangelo
Dio ha mandato il Figlio perché il mondo si salvi per mezzo di lui.
Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 3,14-21
In quel tempo, Gesù disse a Nicodèmo:
«Come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che sia innalzato il Figlio dell'uomo, perché chiunque crede in lui abbia la vita eterna.
Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna. Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui. Chi crede in lui non è condannato; ma chi non crede è già stato condannato, perché non ha creduto nel nome dell'unigenito Figlio di Dio.
E il giudizio è questo: la luce è venuta nel mondo, ma gli uomini hanno amato più le tenebre che la luce, perché le loro opere erano malvagie. Chiunque infatti fa il male, odia la luce, e non viene alla luce perché le sue opere non vengano riprovate. Invece chi fa la verità viene verso la luce, perché appaia chiaramente che le sue opere sono state fatte in Dio».
Parola del Signore.
PER LA MEDITAZIONE
Quaresima: tempo di conversione e di rinnovamento, tempo per uscire dalle tenebre del peccato e rivestire le armi della luce.
Il Vangelo oggi ci ricorda che la luce, quella vera, è Cristo; questa luce è venuta nel mondo, ma gli uomini hanno preferito le tenebre, simbolo del peccato e della morte.
Quante volte, fratelli e sorelle, ci accontentiamo del chiarore artificiale dei nostri pensieri, dei nostri sentimenti, dei nostri piaceri, delle nostre piccole gioie e facciamo girare tutta la vita attorno a queste cose che, prima o poi, ci lasceranno delusi, cambieranno sostituite da altre più alla moda!
Oppure (ma spero che questo non accada a voi) ci si rivolge agli oroscopi, ai maghi, alle chiromanti e si pensa che questi ciarlatani possano illuminare i momenti oscuri della nostra vita, quel futuro che ci fa paura.
Perché solo Gesù Cristo ci rivela il senso della vita, ci fa capire chi siamo e perché viviamo; senza di lui non possiamo dare significato e orientamento alle nostre azioni.
Crediamo di essere soli, di dover far tutto da soli.
Ma Gesù cammina sempre con noi, siamo noi che a volte non lo vediamo, perché ci mettiamo nelle condizioni di non vederlo.
Ad esempio: quando siamo egoisti, quando pensiamo solo a noi stessi, quando non ci accorgiamo o non vogliamo accorgerci dei bisogni dei nostri fratelli vicini e lontani..., in quel momento la luce di Cristo si spegne per noi.
Il peccato ci ha ricacciato nelle tenebre.
Ma non dobbiamo perdere la speranza perché Dio - ci ha ricordato S. Paolo - ci ha amati di un grande amore e ha mandato il proprio Figlio non per giudicare il mondo, ma per salvarlo!
Ad alcune condizioni, però.
Se cerchiamo di camminare nella luce, accettando sempre e volentieri la presenza di Cristo nella nostra vita, avendo fede in lui e nella sua parola, senza cercare surrogati.
Se facciamo volentieri e con impegno le opere buone che Dio ci propone ogni giorno.
Se crediamo nell'amore di Dio che ci è sempre offerto e che ci è rivelato nel Cristo crocifisso.
La Quaresima ci offre per tutto questo dei mezzi concreti che Gesù stesso ci ha suggerito:
— la lettura e la riflessione sulla Parola di Dio, da soli e in famiglia. Avere in casa una Bibbia è dovere di ogni cristiano;
— la rinuncia a qualcosa che ci costi veramente: sarebbe troppo comodo e segno di poco amore lasciare ciò che in fondo non ci interessa molto e ci serve ancora meno;
— la preghiera, almeno al mattino e alla sera, come dialogo col Signore, per poterci veramente convertire a lui e arrivare rinnovati alle feste pasquali.
PREGHIERA DEI FEDELI
Sicuri di essere amati da Dio, possiamo rivolgerci a lui con piena fiducia. Egli che ci ha dato il suo Figlio, come non ci donerà ogni altra cosa insieme con lui?
Preghiamo insieme e diciamo: Mostraci, o Padre, la tua misericordia.
1. Per la Chiesa, perché scelga sempre la strada dell'umile servizio per mostrare al mondo il volto di un Dio che si è lasciato inchiodare sulla croce senza pretendere sconti o privilegi. PREGHIAMO
2. Per il Papa, perché il suo ministero diventi sempre più vincolo di carità e segno di unità per tutte le chiese cristiane. PREGHIAMO
3. Per i nostri catecumeni che si preparano al battesimo, perché guardando il Crocifisso aprano il cuore a ricevere il dono della fede che salva. PREGHIAMO
4. Per chi vive nel peccato, perché Dio susciti in loro il pentimento, il desiderio del perdono e la fiducia che Gesù è venuto non per giudicare, ma per salvare chi è perduto. PREGHIAMO
5. Per tutti noi, perché senza perdere coraggio e speranza continuiamo a percorrere la strada dell'unità, della giustizia e della pace. PREGHIAMO
Guardando al Cristo crocifisso, ti offriamo, Padre, queste e tutte le intenzioni che ognuno di noi ha nel cuore. Esaudiscile per amore del tuo Figlio, che vive e regna nel secoli dei secoli.Amen.