GIOVEDI’ 25 DICEMBRE: NATALE DEL SIGNORE
Una scheggia di preghiera:
I SEGNI DEL TUO AMORE, GESU', SONO IN MEZZO A NOI.
HANNO DETTO: Invece di lamentarvi perché Dio si è nascosto, rendetegli grazie per essersi tanto manifestato. E rendetegli grazie per non essersi manifestato ai dotti orgogliosi, indegni di conoscere un Dio così santo. (Pascal)
SAGGEZZA POPOLARE: È lunga la strada dalle parole ai fatti.
UN ANEDDOTO: Poesia – preghiera di Davide Maria Turoldo, per meditare in questa meravigliosa giornata. Vieni di notte, ma nel nostro cuore è sempre notte, e dunque vieni sempre, Signore.
Vieni nel silenzio, ma noi non sappiamo più che cosa dirci, e dunque vieni sempre, Signore. Vieni in solitudine, ma ognuno di noi è sempre più solo, dunque vieni sempre, Signore. Vieni, figlio della pace, noi ignoriamo che cosa è la pace. E dunque vieni sempre, Signore. Vieni a consolarci, noi siamo sempre più tristi, e dunque vieni sempre, Signore. Abbiamo sempre bisogno di te, Vieni sempre, Signore.
PAROLA DI DIO: notte: Is 9,1-6; Sal 95; Tt 2,11-14; Lc 2,1-14
Vangelo Lc 2,1-14
Dal vangelo secondo Luca
In quei giorni un decreto di Cesare Augusto ordinò che si facesse il censimento di tutta la terra. Questo primo censimento fu fatto quando Quirinio era governatore della Siria. Tutti andavano a farsi censire, ciascuno nella propria città. Anche Giuseppe, dalla Galilea, dalla città di Nazareth, salì in Giudea alla città di Davide chiamata Betlemme: egli apparteneva infatti alla casa e alla famiglia di Davide. Doveva farsi censire insieme a Maria, sua sposa, che era incinta. Mentre si trovavano in quel luogo, si compirono per lei i giorni del parto. Diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo pose in una mangiatoia, perché per loro non c’era posto nell’alloggio. C’erano in quella regione alcuni pastori che, pernottando all’aperto, vegliavano tutta la notte facendo la guardia al loro gregge. Un angelo del Signore si presentò a loro e la gloria del Signore li avvolse di luce. Essi furono presi da grande timore, ma l’angelo disse loro: «Non temete: ecco, vi annuncio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo: oggi, nella città di Davide, è nato per voi un Salvatore, che è Cristo Signore. Questo per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce, adagiato in una mangiatoia». E subito apparve con l’angelo una moltitudine dell’esercito celeste, che lodava Dio e diceva: «Gloria a Dio nel più alto dei cieli e sulla terra pace agli uomini, che egli ama». Parola del Signore
“ANDAVANO A FARSI CENSIRE, CIASCUNO NELLA PROPRIA CITTA’”. (Lc. 2,3)
Giuseppe è l’uomo giusto, osservante delle leggi; osserva anche questa legge imposta dai romani invasori. Maria, Giuseppe e Gesù diventano dei nomi e dei numeri nell’elenco di un imperatore. Sovente, guardando i registri parrocchiali dei battesimi, vedo questi lunghi elenchi di nomi, la maggioranza sconosciuti. Per me non sono semplici statistiche, sono persone. Chissà chi sarà questo bambino?
Che cosa gli prospetterà la sua vita?
Per Dio non siamo un elenco di oltre cinque miliardi di nomi. Siamo persone amate ad una ad una; siamo suoi figli carissimi per cui Gesù ha versato il suo sangue. E un altro pensiero: l’imperatore romano non si è accorto che nel suo elenco c’era il Figlio di Dio. E io mi accorgo che il Figlio di Dio è negli elenchi del mio ufficio, tra le persone pigiate sul tram, nella coda all'ufficio postale?