4a DOMENICA DEL TEMPO DI AVVENTO - A
GESU' E' L'EMMANUELE
Vieni, Santo Spirito,
manda a noi dal cielo
un raggio della tua luce.
Vieni, padre dei poveri,
vieni, datore dei doni,
vieni, luce dei cuori.
Consolatore perfetto,
ospite dolce dell'anima,
dolcissimo sollievo.
Nella fatica, riposo,
nella calura, riparo,
nel pianto, conforto.
O luce beatissima,
invadi nell'intimo
il cuore dei tuoi fedeli.
Senza la tua forza,
nulla è nell'uomo,
nulla senza colpa.
Lava ciò che è sordido,
bagna ciò che è arido,
sana ciò che sanguina.
Piega ciò che è rigido,
scalda ciò che è gelido,
drizza ciò ch'è sviato.
Dona ai tuoi fedeli
che solo in te confidano
i tuoi santi doni.
Dona virtù e premio,
dona morte santa, dona gioia eterna.
INTRODUZIONE ALLA PAROLA DI DIO
ACCOGLIENZA -
Stillate dall’alto, o cieli, la vostra rugiada e dalle nubi scenda a noi il Giusto; si apra la terra e germogli il Salvatore"
Siamo giunti ormai alla fine del cammino di Avvento, il Natale è vicino. Il Vangelo ci presenta oggi la figura di Giuseppe, l'uomo del silenzioso amore e delta fiduciosa obbedienza.
Noi invece non sempre siamo disponibili a collaborare al disegno di Dio per la salvezza nostra e del mondo. Prepariamo allora i nostri cuori a ricevere degnamente il Dono del Padre proponendoci di diventare più attenti, più docili, più obbedienti.
PRIMA LETTURA -
Di fronte alla minaccia dei suoi nemici, il re Acaz preferisce affidarsi alle manovre politiche piuttosto che al Signore. Il profeta gli annuncia il castigo per la sua mancanza di fede, ma gli promette anche un "segno", l'Emmanuele, il Dio con noi
SALMO RESPONSORIALE -
Il salmo riconosce la regalità di Dio, creatore e redentore. Ma a lui può accostarsi solo chi ha mani innocenti e cuore puro.
SECONDA LETTURA -
Ascoltiamo ora il solenne inizio della lettera di Paolo ai cristiani di Roma; le promesse di Dio si sono realizzate in Gesù Cristo, il Verbo fatto uomo al quale tutti dobbiamo l'obbedienza della fede.
VANGELO –
Giuseppe, il giusto, accetta per fede di percorrere la difficile strada dell'obbedienza e supera la prova di un amore più forte di ogni dubbio e di ogni umana pretesa.
LA PAROLA DI DIO
Prima Lettura
Ecco, la vergine concepirà e partorirà un figlio.
Dal libro del profeta Isaìa
Is 7,10-14
In quei giorni, il Signore parlò ad Àcaz: «Chiedi per te un segno dal Signore, tuo Dio, dal profondo degli inferi oppure dall'alto».
Ma Àcaz rispose: «Non lo chiederò, non voglio tentare il Signore».
Allora Isaìa disse: «Ascoltate, casa di Davide! Non vi basta stancare gli uomini, perché ora vogliate stancare anche il mio Dio? Pertanto il Signore stesso vi darà un segno. Ecco: la vergine concepirà e partorirà un figlio, che chiamerà Emmanuele».
Parola di Dio.
Salmo Responsoriale
Dal Sal 23 (24)
R. Ecco, viene il Signore, re della gloria.
Del Signore è la terra e quanto contiene:
il mondo, con i suoi abitanti.
È lui che l’ha fondato sui mari
e sui fiumi l’ha stabilito. R.
Chi potrà salire il monte del Signore?
Chi potrà stare nel suo luogo santo?
Chi ha mani innocenti e cuore puro,
chi non si rivolge agli idoli. R.
Egli otterrà benedizione dal Signore,
giustizia da Dio sua salvezza.
Ecco la generazione che lo cerca,
che cerca il tuo volto, Dio di Giacobbe. R.
Seconda Lettura
Gesù Cristo, dal seme di Davide, Figlio di Dio.
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani
Rm 1,1-7
Paolo, servo di Cristo Gesù, apostolo per chiamata, scelto per annunciare il vangelo di Dio – che egli aveva promesso per mezzo dei suoi profeti nelle sacre Scritture e che riguarda il Figlio suo, nato dal seme di Davide secondo la carne, costituito Figlio di Dio con potenza, secondo lo Spirito di santità, in virtù della risurrezione dei morti, Gesù Cristo nostro Signore; per mezzo di lui abbiamo ricevuto la grazia di essere apostoli, per suscitare l’obbedienza della fede in tutte le genti, a gloria del suo nome, e tra queste siete anche voi, chiamati da Gesù Cristo –, a tutti quelli che sono a Roma, amati da Dio e santi per chiamata, grazia a voi e pace da Dio, Padre nostro, e dal Signore Gesù Cristo!
Parola di Dio.
Acclamazione al Vangelo
Alleluia, alleluia.
Ecco la vergine concepirà e darà alla luce un figlio:
a lui sarà dato il nome di Emmanuele: “Dio con noi”. (Mt 1,23)
Alleluia.
Vangelo
Gesù nascerà da Maria, sposa di Giuseppe, della stirpe di Davide.
Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 1,18-24
Così fu generato Gesù Cristo: sua madre Maria, essendo promessa sposa di Giuseppe, prima che andassero a vivere insieme si trovò incinta per opera dello Spirito Santo. Giuseppe suo sposo, poiché era uomo giusto e non voleva accusarla pubblicamente, pensò di ripudiarla in segreto.
Però, mentre stava considerando queste cose, ecco, gli apparve in sogno un angelo del Signore e gli disse: «Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa. Infatti il bambino che è generato in lei viene dallo Spirito Santo; ella darà alla luce un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati».
Tutto questo è avvenuto perché si compisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: «Ecco, la vergine concepirà e darà alla luce un figlio: a lui sarà dato il nome di Emmanuele», che significa "Dio con noi".
Quando si destò dal sonno, Giuseppe fece come gli aveva ordinato l’angelo del Signore e prese con sé la sua sposa.
Parola del Signore.
PER LA MEDITAZIONE
Siamo alle soglie del Natale: ci ritroveremo in Parrocchia mercoledì sera e sarà già Natale!
Ci siamo preparati, abbiamo fatto il nostro cammino d'Avvento, abbiamo ascoltato la voce potente e ruvida del profeta - ricordate? - era Giovanni il Battista che ci invitava a scuoterci, a convertirci, a fare un passo, la sua voce forte ci invitava a preparare la strada al Signore che viene.
Oggi, ormai vicini al Natale, le parole si spengono, è Giuseppe il grande silenzioso che ci viene incontro. Nel Vangelo, Giuseppe non dice nemmeno una parola: è un uomo che sa accogliere l'intervento di Dio, straordinario e inaspettato nella sua vita, che sa aprirsi alla novità, che sa fare spazio nella sua vita all'inatteso e al futuro. Sa accogliere questo figlio che nasce, questo figlio che non è suo, sa accogliere la sua sposa con meraviglia e stupore!
A volte la vita è sorprendente: mi è capitato in questa settimana - mentre pensavo a questa pagina di Vangelo - di riflettere, sulla difficoltà che abbiamo spesso, noi uomini, di accogliere le cose inaspettate, di aprirci alla novità.
Per vivere abbiamo tutti bisogno di certezze, di regole, di tranquillità e di sicurezza, ma a volte tutto questo diventa quasi una gabbia con cui ci difendiamo dalla vita. Un figlio che cresce, una persona che incontriamo: tutto rischia di metterci ansia nel cuore e spesso siamo incapaci di accoglienza e stupore.
Rischiamo di trasformare tutto in rito, in abitudini, in tradizioni: guardate l'Eucarestia - questo dono così nuovo e sconvolgente che Gesù ha posto nel cuore della nostra fede - noi l'abbiamo ricoperto di orpelli, di paramenti, di riti, di tradizioni, di parole: è il nostro modo di difenderci da Dio, dalla Sua novità, dalla Sua chiamata nella vita di ogni giorno!
Anche il Natale rischia di essere per noi solo una tradizione: le solite cose, i soliti riti, i soliti regali, i soliti pranzi, i soliti buoni sentimenti... E magari ci dimentichiamo che Natale è Lui, Gesù, che ci chiede di essere accolto nella nostra vita.
Dio viene a condividere i nostri passi e ci chiede di accoglierlo, non solo in astratto, nei buoni sentimenti di questi giorni, ma concretamente in chi ci sta accanto ogni giorno, nelle persone che attraversano, a volte inaspettate, la nostra vita.
Ci chiede di accoglierlo in un figlio o in un nipote che cambia o magari combina qualche guaio, in un anziano, che non ce la fa più e ha bisogno della nostra tenerezza o addirittura in qualche malanno che ci capita.
Gesù chiede la nostra capacità di continuare a voler bene, la nostra capacità di continuare a dare una mano, anche quando le ginocchia si fanno fiacche, anche quando il cuore comincia a inaridirsi, anche quando il mondo che ci ruota intorno è così pieno di ingiustizie, di cose che ci fanno paura e ci mettono l'ansia nel cuore. Lo Spirito ci aiuti ad essere, almeno un po' come Giuseppe che, anche quando i suoi piani vanno all'aria, quando la sua vita è sconvolta, sa fare spazio a Gesù, sa accogliere Maria, la sua sposa, sa donare sé stesso, sa offrire la sua opera, sa farsi custode di Gesù, senza tante domande.
Il Signore ci aiuti perché il Natale che viene, non sia soltanto un rito o una tradizione, ma sia per tutti noi la gioia, la festa, la meraviglia, lo stupore, la capacità di accogliere Dio, la Sua novità nel nostro cuore, la capacità di fare spazio a Gesù, di farlo crescere nella nostra vita, di saperne riconoscere il volto in chi ci passa accanto ogni giorno!
PREGHIERA DEI FEDELI
Fratelli e sorelle, invochiamo ora da Dio un segno del suo amore presentandogli con fiducia le intenzioni del nostro cuore.
Preghiamo insieme e diciamo: Vieni Signore Gesù.
1. Per la Chiesa, perché continui a preparare la strada al Signore che viene, con grande fede e speranza, sempre capace di vedere la luce oltre il buio della storia. PREGHIAMO
2. Per il Santo Padre, che guida la Chiesa del Signore, perché trovi conforto nello Spirito Santo e nella preghiera del popolo cristiano la forza di proseguire il cammino.
PREGHIAMO
3. Per il nostro paese, perché nessuno perda la speranza nel futuro, perché tutti facciano il loro dovere, perché si torni a credere che onestà e laboriosità sono i valori che contano. PREGHIAMO
4. Per chi deve prendere decisioni importanti per la sua vita e per quella degli altri, perché come Giuseppe si lasci ispirare da Dio e sia capace di ascoltare e di obbedire
PREGHIAMO
5. Per la pace che sembra sempre più lontana, per chi per essa prega e lavora, per i popoli ai quali il Natale non sarà gioia, perché gli uomini imparino a volersi bene. PREGHIAMO
Padre, tu solo sei buono. Come hai scelto per pura grazia la Vergine Maria. così, per sua intercessione, ascolta per pura misericordia le preghiere che ti abbiamo rivolto per mezzo di Cristo, nostro Signore. Amen.
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