2a DOMENICA DI PASQUA - C
LA PRESENZA DI CRISTO RISORTO
Vieni, Santo Spirito,
manda a noi dal cielo
un raggio della tua luce.
Vieni, padre dei poveri,
vieni, datore dei doni,
vieni, luce dei cuori.
Consolatore perfetto,
ospite dolce dell'anima,
dolcissimo sollievo.
Nella fatica, riposo,
nella calura, riparo,
nel pianto, conforto.
O luce beatissima,
invadi nell'intimo
il cuore dei tuoi fedeli.
Senza la tua forza,
nulla è nell'uomo,
nulla senza colpa.
Lava ciò che è sordido,
bagna ciò che è arido,
sana ciò che sanguina.
Piega ciò che è rigido,
scalda ciò che è gelido,
drizza ciò ch'è sviato.
Dona ai tuoi fedeli
che solo in te confidano
i tuoi santi doni.
Dona virtù e premio,
dona morte santa, dona gioia eterna.
INTRODUZIONE ALLA PAROLA DI DIO
ACCOGLIENZA -
Il Cristo è risorto. Tutto è compiuto e tutto comincia: è questa la situazione del cristiano, sempre costretto a guardare indietro per andare avanti, a credere che alle sue spalle c'è la vita nuova già conquistata da Cristo sulla croce, ma che davanti c'è tutta una storia affidata alla sua fede e al suo impegno. Oggi qui Cristo si farà presente in mezzo a noi come nel cenacolo, qui ci verrà chiesto come a Tommaso di riconoscerlo e di guadagnarci la beatitudine di coloro che pur non avendo visto crederanno.
PRIMA LETTURA (Atti 5,12-16) -
La prima lettura ci propone un brano degli Atti degli Apostoli e ci mostra i primi passi della Chiesa, nata dallo Spirito Santo il giorno di Pentecoste. Sono passi scanditi da prodigi e miracoli e da un forte annuncio che dà frutti di conversione.
SALMO RESPONSORIALE (Sal. 117) -
Il salmo celebra la vittoria del Signore, una meraviglia ai nostri occhi.
SECONDA LETTURA (Ap. 1,9-19) -
"Non temere!", dice il Risorto a Giovanni, in questo brano dell'Apocalisse. "Io ero morto, ma ora vivo per sempre nella mia Chiesa dalla quale niente e nessuno potrà più separarmi".
VANGELO (Gv. 20,19-31) -
Anche dopo la risurrezione, la fede dei discepoli non è stata facile né scontata. E non lo è neanche per noi, ma Gesù non ci abbandona alle nostre sole forze e ci aiuta a credere.
LA PAROLA DI DIO
Prima Lettura
Dagli Atti degli Apostoli
At 5,12-16
Molti segni e prodigi avvenivano fra il popolo per opera degli apostoli. Tutti erano soliti stare insieme nel portico di Salomone; nessuno degli altri osava associarsi a loro, ma il popolo li esaltava.
Sempre più, però, venivano aggiunti credenti al Signore, una moltitudine di uomini e di donne, tanto che portavano gli ammalati persino nelle piazze, ponendoli su lettucci e barelle, perché, quando Pietro passava, almeno la sua ombra coprisse qualcuno di loro.
Anche la folla delle città vicine a Gerusalemme accorreva, portando malati e persone tormentate da spiriti impuri, e tutti venivano guariti.
Parola di Dio.
Salmo Responsoriale
Dal Sal 117 (118)
R. Rendete grazie al Signore perché è buono:
il suo amore è per sempre.
«Il suo amore è per sempre».
Dica la casa di Aronne:
«Il suo amore è per sempre».
Dicano quelli che temono il Signore:
«Il suo amore è per sempre». R.
La pietra scartata dai costruttori
è divenuta la pietra d'angolo.
Questo è stato fatto dal Signore:
una meraviglia ai nostri occhi.
Questo è il giorno che ha fatto il Signore:
rallegriamoci in esso ed esultiamo! R.
Ti preghiamo, Signore: Dona la salvezza!
Ti preghiamo, Signore: Dona la vittoria!
Benedetto colui che viene nel nome del Signore.
Vi benediciamo dalla casa del Signore.
Il Signore è Dio, egli ci illumina. R.
Seconda Lettura
Dal libro dell'Apocalisse di san Giovanni apostolo
Ap 1,9-11a.12-13.17-19
Io, Giovanni, vostro fratello e compagno nella tribolazione, nel regno e nella perseveranza in Gesù, mi trovavo nell’isola chiamata Patmos a causa della parola di Dio e della testimonianza di Gesù.
Fui preso dallo Spirito nel giorno del Signore e udii dietro di me una voce potente, come di tromba, che diceva: «Quello che vedi, scrivilo in un libro e mandalo alle sette Chiese».
Mi voltai per vedere la voce che parlava con me, e appena voltato vidi sette candelabri d’oro e, in mezzo ai candelabri, uno simile a un Figlio d’uomo, con un abito lungo fino ai piedi e cinto al petto con una fascia d’oro.
Appena lo vidi, caddi ai suoi piedi come morto. Ma egli, posando su di me la sua destra, disse: «Non temere! Io sono il Primo e l’Ultimo, e il Vivente. Ero morto, ma ora vivo per sempre e ho le chiavi della morte e degli inferi. Scrivi dunque le cose che hai visto, quelle presenti e quelle che devono accadere in seguito».
Parola di Dio.
Acclamazione al Vangelo
Alleluia, alleluia.
Perché mi hai veduto, Tommaso, tu hai creduto;
beati quelli che non hanno visto e hanno creduto! (Gv 20,29)
Alleluia.
Vangelo
Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 20,19-31
La sera di quel giorno, il primo della settimana, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, stette in mezzo e disse loro: «Pace a voi!». Detto questo, mostrò loro le mani e il fianco. E i discepoli gioirono al vedere il Signore.
Gesù disse loro di nuovo: «Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi». Detto questo, soffiò e disse loro: «Ricevete lo Spirito Santo. A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati».
Tommaso, uno dei Dodici, chiamato Dìdimo, non era con loro quando venne Gesù. Gli dicevano gli altri discepoli: «Abbiamo visto il Signore!». Ma egli disse loro: «Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il mio dito nel segno dei chiodi e non metto la mia mano nel suo fianco, io non credo».
Otto giorni dopo i discepoli erano di nuovo in casa e c'era con loro anche Tommaso. Venne Gesù, a porte chiuse, stette in mezzo e disse: «Pace a voi!». Poi disse a Tommaso: «Metti qui il tuo dito e guarda le mie mani; tendi la tua mano e mettila nel mio fianco; e non essere incredulo, ma credente!». Gli rispose Tommaso: «Mio Signore e mio Dio!». Gesù gli disse: «Perché mi hai veduto, tu hai creduto; beati quelli che non hanno visto e hanno creduto!».
Gesù, in presenza dei suoi discepoli, fece molti altri segni che non sono stati scritti in questo libro. Ma questi sono stati scritti perché crediate che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio, e perché, credendo, abbiate la vita nel suo nome.
Parola del Signore
PER LA MEDITAZIONE
Avrete in molti, penso, notato lo strano contrasto che c'è tra il Vangelo di oggi e la prima lettura.
Chi sono i Cristiani? Un gruppo di uomini coraggiosi e intrepidi, come li descrivono gli Atti degli Apostoli, che nel portico di Salomone - nel grande cortile del Tempio - annunziano il Signore applauditi da tutti, capaci di compiere prodigi, tanto che basta l'ombra di Pietro, che sfiori un malato, perché questi guarisca?
È una realtà, questa, o è soltanto l'illusione, il sogno dei primi cristiani? o, peggio ancora, pensano che così debba essere?
Oppure la realtà dei cristiani è più simile a quella descritta dal Vangelo: un pugno di gente impaurita, chiusa a doppia mandata nel Cenacolo, incapaci di annunziare la resurrezione, tanto che anche il loro amico Tommaso a cui dicono "Abbiamo visto il Signore" non riesce a credere? Come credere che tra questa gente impaurita, piena di dubbi, ci siano veramente dei testimoni del Signore risorto?
Cosa significa essere Cristiani? Qual è la nostra esperienza?
E adesso guardate un momento Gesù: con pazienza Lui viene, trova le porte sbarrate, conosce la paura nel cuore dei suoi e li invita a stendere la mano, a toccare, a fare esperienza di Lui.
E otto giorni dopo torna - ancora le porte sono chiuse - e a Tommaso dice: "Metti qui la tua mano, stendi il tuo dito, tocca e non essere incredulo ma credente".
Non è questa, forse, anche la nostra esperienza? Non eravamo qui in molti, il giorno di Pasqua? non abbiamo acceso, pieni di fiducia, il grande Cero pasquale? non abbiamo cantato l'Alleluja? Eppure ci portiamo dentro, ancora, le nostre paure, i nostri dubbi!
E sono decine di volte che ormai celebriamo la Pasqua e facciamo esperienza della resurrezione. Eppure ci portiamo ancora dentro i nostri dubbi. E guardate: Gesù non si stanca di venire in mezzo a noi e ci invita alla festa. E lo farà anche domenica prossima e ancora dopo otto giorni.
Essere Cristiani - penso che ormai lo sappiate tutti - non è essere gente che non conosce mai un dubbio, che non si porta mai dentro una paura nel cuore, che attraversa la vita con sicurezza.
Essere Cristiani è continuare a cercare Gesù - come i discepoli - senza stancarsi: continuare a cercare Lui, i suoi valori, la sua libertà, la sua tenerezza, la sua gratuità!
Continuare a farlo, nonostante le difficoltà che incontriamo ogni giorno; provare ad essere testimoni di Lui, nonostante le paure che tutti ci portiamo dentro, nonostante i dubbi che tante volte attraversano il nostro cuore.
Un cristiano vero non è chi non dubita mai, chi ha vinto ogni paura. È chi al di là di tutto continua a cercare Gesù.
E Gesù non ci dice mai: "O si crede o non si crede, una volta per tutte ".
Ogni volta ci invita alla sua tavola: Lo ritroveremo anche domenica e domenica ancora. E ancora ci inviterà, come ha fatto con Tommaso, a stendere la mano, a mettere il dito.
Soltanto un po' di pane, la sua vita donata, per fare esperienza di Lui, per tentare di credere, per continuare a camminare cercando anche noi di essere testimoni di Lui. Ha affidato ai discepoli il compito di continuare la sua vita; e lo affida anche a noi, senza stancarsi!
Essere Cristiani è l'avventura di gente come noi: che cerca per le strade del mondo la vita, la giustizia, la resurrezione.
PREGHIERA DEI FEDELI
Mandati da Cristo a portare al mondo l'annuncio della Pasqua, sentiamoci missionari e le nostre intenzioni di preghiera abbiano una dimensione universale.
Preghiamo e diciamo insieme: Ascoltaci, o Signore.
1. Perché la Chiesa con la forza della sua fede compia prodigi di carità, guarisca i malati nell'anima, assista gli infermi nel corpo, spalanchi le porte senza paura e faccia entrare tutti gli uomini al banchetto di nozze dell'Agnello. PREGHIAMO.
2. Ti ringraziamo o Signore, per il ministero di Papa Francesco e per il dono che egli è stato per la Chiesa e per l'umanità: possa ora partecipare in pienezza alla gioia del Paradiso. Preghiamo.
3. Perché animati e sostenuti dallo Spirito Santo, siamo testimoni del Risorto con una fede senza incertezze e un coraggio che non conosca timidezze, calcoli, compromessi. PREGHIAMO.
4. Perché i sacerdoti dispensino il perdono con il cuore di Cristo e i fedeli trovino nel sacramento della riconciliazione comprensione per le loro debolezze e insieme decisione di superarle senza scoraggiarsi mai. PREGHIAMO.
5. Perché i cristiani, con la serenità del loro vivere anche le vicende più difficili e dolorose, dimostrino con i fatti che la loro gioia, la loro fiducia, la loro unica vera speranza è il Signore. PREGHIAMO.
Effondi anche su di noi, o Padre, il tuo Santo Spirito e rendici messaggeri di pace e testimoni della vittoria di Cristo, tuo Figlio e nostro Signore. Amen.