I segni della Quaresima
digiuno, elemosina, preghiera
DIGIUNO
Il digiuno che piace al Signore
Digiuna dal giudicare gli altri: scopri Cristo che vive in loro.
Digiuna dal dire parole che feriscono: saziati di frasi che guariscono.
Digiuna dall’essere insoddisfatto: riempiti di gratitudine.
Digiuna dalle arrabbiature: rivestiti di pazienza. E di sorrisi!
Digiuna dal pessimismo: apriti alla speranza. E alla voglia di fare…
Digiuna dalle preoccupazioni inutili: riponi la tua fiducia in Dio.
Digiuna dal lamentarti: sorprenditi a pieni polmoni per quella meraviglia che è la vita.
Digiuna dall’amarezza: riempiti di perdono.
Digiuna dallo scoraggiamento: caricati di entusiasmo.
Digiuna dal dare importanza a te stesso: riserva tutte le tue attenzioni agli altri.
Digiuna dall’ansia per le tue cose: riempiti di amore per le cose di Dio.
ELEMOSINA
l’elemosina è un mezzo per ristabilire la giustizia quale Dio la vuole sulla terra, dando a tutti gli esseri ciò di cui essi hanno bisogno.
San Leone Magno insegnava in uno dei suoi discorsi sulla Quaresima: «L’elemosina … sotto il nome unico di “misericordia” abbraccia molte opere buone». Ogni gesto di generosità che dona ai poveri e ai bisognosi è frutto di una privazione personale. L’elemosina, anche se piccola, aiuta ad alzare gli occhi da noi stessi e ad avere compassione per chi stende la mano in cerca di aiuto.
L’elemosina nasce dalla misericordia, dall’interesse autentico per la vita dell’altro.
L’elemosina più̀ bella è ascoltare il fratello: un colloquio apre il cuore, può̀ rigenerare l’anima. Quando ascolto nella pace, la pace entra nell’intimo di chi mi parla. È un bene fatto bene: nessuno diventa famoso perché́ ascolta in silenzio...
Bisogna fare il bene “bene”, ossia senza farlo sapere e per farlo bene bisogna farlo di nascosto.
“Non sappia la destra quello che fa la tua sinistra”.
PREGHIERA
Ci sono tanti modi per pregare insieme:
Inizia col un bel “Segno di croce” dicendo: Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.
si può leggere anche il vangelo del giorno
si può mettere una intenzione particolare di preghiera.
si può chiedere perdono e mettersi in ascolto della Parola di Dio;
si può chiedere aiuto e professare la propria fede;
si può adorare davanti alla croce o all’Eucaristia;
si può dare lode a Dio per il suo grande amore e pregare cantando o in silenzio.
si può pregare insieme per la pace e per generare una cultura di pace,
Chiudi con il Padre nostro o l’Ave Maria o il Gloria al Padre.
Il Sacramento della Riconciliazione
Digiuno, elemosina e preghiera raggiungono il suo punto focale nel sacramento della Penitenza e della Riconciliazione, via per eccellenza della conversione del cuore e dell’impegno determinante per un rinnovamento spirituale.
Hai già pensato alla tua Confessione per celebrare bene la Pasqua del Signore?
QUARESIMA 2024 - CATECHESI ADULTI
Riflessioni sulla
Lettera Pastorale
2023 – 2024
del Vescovo Francesco
“SERVIRE LA VITA, SERVIRLA INSIEME ”
“PER STRADA VERSO EMMAUS”
MERCOLEDI 28 FEBBRAIO
"Lasciarsi trasformare"
Dalla Lettera ai Romani 12,1-3
MERCOLEDI 06 MARZO
"Una Chiesa in discernimento"
Dagli Atti degli Apostoli 6,1-6
MERCOLEDI 13 MARZO
"Sto alla porta e busso"
Dal Libro dell'Apocalisse 3,14-22
MERCOLEDI 20 MARZO
"A colloquio con Gesù"
Dal Vangelo secondo Giovanni 4,5-42
ORE 15,00
presso il SANTUARIO
DELLA MADONNA DEL PIANTO IN ALBINO
don Giuseppe Ravasio
“SERVIRE LA VITA, SERVIRLA INSIEME ”
“STO ALLA PORTA E BUSSO”
3 - Catechesi di Quaresima 2024
PREGHIAMO INSIEME
Apro il mio cuore a te
Illuminami, Spirito eterno di Dio, vieni, luce di splendore, dà un senso nuovo alla mia vita, mostrami ciò che è buono e giusto. Vieni, Spirito di Dio e consola nel profondo la mia anima che non trova riposo. Dammi la fede in Gesù, guariscimi e infiamma il mio cuore.
Spirito di Dio, dammi il coraggio, scaccia in me dubbi e paure. Mostrami la mia vocazione nei giorni e negli anni della mia vita. Spirito di Dio, luce ineffabile, apri i miei occhi per accorgermi di coloro che hanno bisogno della mia amicizia: radunaci nell'unità. Vieni, eterno Spirito di Dio, insegnami a riflettere e pregare. Con la tua grazia restami vicino e guidami in tutte le mie vie. (Chiesa evangelica luterana finlandese)
LA PAROLA DI DIO
Dal libro dell’Apocalisse (3,14-22)
All’angelo della Chiesa che è a Laodicèa scrivi: “Così parla l’Amen, il Testimone degno di fede e veritiero, il Principio della creazione di Dio. Conosco le tue opere: tu non sei né freddo né caldo. Magari tu fossi freddo o caldo! Ma poiché sei tiepido, non sei cioè né freddo né caldo, sto per vomitarti dalla mia bocca. Tu dici: «Sono ricco, mi sono arricchito, non ho bisogno di nulla». Ma non sai di essere un infelice, un miserabile, un povero, cieco e nudo.
Ti consiglio di comperare da me oro purificato dal fuoco per diventare ricco, e abiti bianchi per vestirti e perché non appaia la tua vergognosa nudità, e collirio per ungerti gli occhi e recuperare la vista. Io, tutti quelli che amo, li rimprovero e li educo. Sii dunque zelante e convèrtiti. Ecco: sto alla porta e busso. Se qualcuno ascolta la mia voce e mi apre la porta, io verrò da lui, cenerò con lui ed egli con me. Il vincitore lo farò sedere con me, sul mio trono, come anche io ho vinto e siedo con il Padre mio sul suo trono. Chi ha orecchi, ascolti ciò che lo Spirito dice alle Chiese”.
COMPRENDERE LA PAROLA
Introduzione
Nei cap. 2 e 3 Cristo si è rivolto a sei delle sette chiese in Apocalisse.
Oggi, arriviamo all’ultima chiesa: Laodicea. Nelle sei lettere precedenti, vengono lodate da Cristo delle qualità preziose, qualità che dovremmo mirare ad avere nella nostra chiesa. Fra queste qualità, l’importanza di impegnarci a operare per il Signore giorno per giorno, finché siamo sulla terra.
L’importanza di perseverare nelle opere per Dio, e di avere costanza. L’importanza di non tollerare alcuna impurità: né una dottrina impura, cioè, una dottrina sbagliata, né persone che si dichiarano credenti ma vivono una vita di peccato. Sopra tutte queste cose, è importante amare Cristo e amarci l’un l’altro. Le chiese che non avevano queste qualità sono state duramente criticate da Cristo, e rischiavano perfino di essere abbandonate da Lui. In altri casi, rischiavano una dura e dolorosa disciplina, perché Cristo è un Dio santo, ed è geloso della sua gloria. Noi possiamo evitare gli esempi negativi che abbiamo visto.Oggi, arriviamo all’ultima lettera: la lettera alla chiesa di Laodicea.
Come Cristo si identifica
Consideriamo come prima cosa il modo in cui Cristo si identifica.
Ricordiamo che in ogni lettera, Cristo si identifica con qualità diverse, in base a ciò che ha da dire a quella chiesa. Per poter fissare il nostro sguardo su Cristo, è importante meditare sulle sue meravigliose qualità. Ascoltiamo ciò che Egli dice:Apocalisse 3:14 «All’angelo della chiesa di Laodicea scrivi: Queste cose dice l’Amen, il testimone fedele e veritiero, il principio della creazione di Dio”:
Come in ogni lettera, Cristo si identifica con vari titoli. Noi possiamo meditare sui tanti titoli di Cristo, perché ci insegnano molto su chi è il nostro Signore. Cristo ha tanti titoli, perché Cristo è Dio, e dunque è impossibile descriverlo con un titolo solo.
Cristo è l’Amen di Dio.
Amen è una parola che vuol dire “verità”, “così sia”.
Gesù è il “sì” di ogni promessa di Dio, cioè, tutte le promesse hanno il loro sì in Gesù. Allora, quando Gesù ci ricorda che è l’Amen, vuol dire che Egli è il “sì” di ogni promessa di Dio, Cristo è il tutto della vita cristiana, Egli è il tutto della vera salvezza. Cristo non è uno dei benefici della salvezza, Cristo è la salvezza.
Cristo è il testimone fedele e veritiero.
Più volte, Cristo ha menzionato che è veritiero. Nella vita, ci sono tante occasioni in cui possiamo sentire cose che non sono vere. Cristo, e la Sua Parola, è il metro con il quale possiamo misurare ogni cosa. Non solo possiamo misurare quello che udiamo, ma possiamo misurare tutti i nostri pensieri.
Molto spesso, abbiamo pensieri che non sono veritieri. Se stiamo lì a meditare su questi pensieri, senza controllarne la veridicità, possiamo trovarci in grande confusione, oppure delusi, oppure pieni di rancore o paura. Invece, dobbiamo fare quello che dichiara. Il fatto che Cristo è il Veritiero vuol dire anche che ciò che Cristo dice riguardo a noi è vero. Ci sono volte in cui non vogliamo accettare qualche dichiarazione di Cristo. e la sua parola è sempre vera.
La frase: il principio della creazione di Dio: parla del fatto che Cristo è l’origine di tutta la creazione di Dio. Ogni cosa è stata fatta per mezzo di lei; e senza di lei neppure una delle cose fatte è stata fatta.
Se mai la vita ci sembra troppo pesante per noi, se ci sembra che i problemi possono schiacciarci, abbiamo bisogno di ricordare che il nostro Signore, Gesù Cristo, è il Creatore di tutto, e perciò, Egli è Sovrano su tutto. Quello che sembra troppo grande per noi, non è troppo grande per Colui che ha cura di noi. Non esiste nulla in tutta la creazione che sia fuori del controllo di Cristo.
Non sono in grado di capire tutto quello che succede, ma posso capire che Cristo è il Sovrano Signore, e che Egli mi ama e ha cura di me. Con questa descrizione di Se Stesso, Cristo inizia questa lettera alla chiesa di Laodicea.
Quello che Cristo trova in loro
Cosa trova Cristo in questa chiesa?
Leggiamo Apocalisse 3:15-17 15 Io conosco le tue opere: tu non sei né freddo né fervente. Oh, fossi tu pur freddo o fervente! 16 Così, perché sei tiepido e non sei né freddo né fervente io ti vomiterò dalla mia bocca. 17 Tu dici: “Sono ricco, mi sono arricchito e non ho bisogno di niente!” Tu non sai, invece, che sei infelice fra tutti, miserabile, povero, cieco e nudo.
Che cosa terribile dichiara Cristo! Egli dichiara che la chiesa è tiepida, non è né fredda né fervente.
Inoltre, la chiesa vede se stessa in modo falso: si vede come spiritualmente ricca, in buone condizioni. Da come Cristo parla, possiamo capire che essere tiepidi è qualcosa di intollerabile per Cristo. Egli non permetterà a questa chiesa di continuare così. Cosa vuol dire, che una chiesa è tiepida? Perché è così terribile?
Cosa vuol dire: essere tiepidi?
Essere tiepido, vuol dire che questa chiesa era viva. Non era una chiesa morta, come lo era la chiesa di Sardi. No, questa chiesa aveva dei credenti viventi. Non era una chiesa con dottrine sbagliate, come lo erano le chiese di Pergamo e Tiatiri. Non era una chiesa senza opere. Faceva delle opere per Cristo. Non era una chiesa senza amore.
Aveva amore per Cristo e gli uni per gli altri. Aveva tutto quello che doveva avere, almeno esteriormente. Però, lo faceva per abitudine, o per altri motivi, non per zelo. Era tiepida!
Questa chiesa era viva, ma non vivace, in senso spirituale.
Aveva amore per Dio e per altri credenti, ma non aveva fervore. Aveva la luce della verità, ma non era zelante per le verità del Vangelo. Non era piena di false dottrine, e non era piena di peccatori, come varie chiese, ma non lottava di cuore contro la falsa dottrina e contro il peccato.
Cioè, non camminava nel male, ma non lottava contro il male. Non abbandonava il bene, ma non si aggrappava al bene con fervore e zelo. Senza abbandonare il Signore, era impegnata in altre cose.
Per capire meglio, consideriamo come vive un credente tiepido.
Frequenta la chiesa, accetta le dottrine, non cammina nei peccati visibili, però, fa tutto per abitudine.
Va a Messa, perché sa che è la cosa giusta da fare, ma non lo fa con zelo. Accetta le verità che gli vengono insegnate, ma non lascia che queste verità producano in lui dei frutti. Non cammina in peccati palesi, ma nemmeno è turbato e agitato nel suo cuore dai peccati intorno a sé. Cioè, la sua religione è una cosa ormai quasi di abitudine. Segue le cose giuste, ma lo fa quasi per inerzia, non spinto da un forte amore per Cristo e da uno zelo che mira a vedere Dio glorificato. Questa è un esempio di un credente tiepido.
Oltre ad essere tiepida, questa chiesa aveva il problema di non riconoscere la propria condizione. Ascoltiamo ancora le parole di Cristo nel v.17 Tu dici: “Sono ricco, mi sono arricchito e non ho bisogno di niente!” Tu non sai, invece, che sei infelice fra tutti, miserabile, povero, cieco e nudo.
Questa chiesa, che aveva una vita religiosa corretta, ma tiepida, non si rendeva conto del suo stato. Cioè, era spiritualmente addormentata. Come città, Laodicea era molto ricca, perciò, probabilmente questi credenti erano benestanti. Forse credevano che la ricchezza materiale che avevano era la prova delle benedizioni di Dio. Visto che esteriormente faceva le cose giuste, e seguiva il Signore esteriormente, e credeva nelle dottrine giuste, e non accettava peccati in mezzo a sé, questa chiesa si credeva ricca spiritualmente, senza bisogno di niente. Cioè, credeva di stare bene.
Vedendo che seguiva le dottrine giuste, vedendo che non commetteva gravi peccati, vedendo che aveva una certa attività spirituale, credeva di stare bene. Molto spesso, quando uno arriva ad uno stato di tiepidezza spirituale, non riesce più a vedere la propria condizione.
Non vede più il suo vero stato spirituale, perché non guarda sinceramente alle cose di Dio.
Però, anche se la chiesa credeva di star bene, non stava bene.
Ascoltiamo quello che Cristo dice a questa chiesa: Tu non sai, invece, che sei infelice fra tutti, miserabile, povero, cieco e nudo. Abbiamo sempre bisogno di Cristo per poter vedere noi stessi.
Cosa dichiara Cristo a questa chiesa che diceva di stare così bene? Egli dichiara: sei infelice fra tutti, miserabile, povero, cieco, e nudo. Cosa vogliono dire, questi aggettivi?
Infelice fra tutti: (disgraziato): i non credenti sono veramente disgraziati, infelici, però sono ciechi, e non si rendono conto del loro stato. Invece, un credente che riconosce il peccato che esiste ancora in sé, quando guarda a quel peccato, sarà infelice.
Quando Paolo considerava quanto umanamente era ancora capace di peccare, questa realtà provocava in lui un profondo senso di dispiacere e tristezza.
Infatti, guardando a se stesso, egli riconosceva che non c’era speranza di migliorare con le proprie forze.
Quando Paolo guardava il suo peccato alla luce dell’essere in Cristo, si sentiva miserabile e infelice fra tutti. Cioè, nulla è peggio per un credente che considerare la grandezza del peccato che ancora ha dentro di sé. Grazie a Dio, Paolo non solo ci rivela il problema, ma anche la soluzione: Chi ci libererà da questo corpo di morte? Solo Uno: Gesù Cristo, nostro Signore.
Miserabile: questa chiesa era miserabile, cioè, la sua condizione era veramente tale, e peggio ancora, essa non riconosceva quanto stava male.
La chiesa era miserabile, come lo sono tanti credenti, non per condizioni esterne, ma per la sua condizione nel cospetto di Dio. Ci sono tanti credenti che hanno grandi problemi di salute o di persecuzione, tanti tipi di difficoltà, eppure stanno molto bene, perché sono in stretta comunione con Dio. Invece, ci sono altri credenti che possono avere tante benedizioni materiali, però, sono tiepidi, e non hanno la gioia che viene quando si tengono gli occhi su Cristo; così, la loro vita cristiana è un fatto formale, non è pieno di vita e di spirito.
Povero: in termini spirituali, chi è tiepido è anche povero, perché manca le ricchezze della vita in Cristo. Ha tutto, ma essendo tiepido, manca le benedizioni che vengono su quelli che hanno il cuore fisso su Cristo.
Cieco: soprattutto, chi è tiepido è cieco.
Un non credente può capire di essere senza Dio, e perciò, riconoscere il proprio bisogno. Invece una persona tiepida, vedendo che non è fredda, crede di stare bene, quando invece sta molto male. Chi è tiepido è veramente cieco, e questa è una condizione molto pericolosa e triste.
Nudo: una persona tiepida è anche nuda: cioè, non rimane vicino a Cristo, per essere coperto con la gloria e la giustizia di Cristo. Agli occhi di Dio, l’uomo è spiritualmente nudo, tutti i suoi peccati sono visibili.
Il comandamento di Cristo
Quale parola di esortazione aveva Cristo per questa chiesa?
vv.15-19 Io conosco le tue opere: tu non sei né freddo né fervente. Oh, fossi tu pur freddo o fervente! 16 Così, perché sei tiepido e non sei né freddo né fervente io ti vomiterò dalla mia bocca.
Prima, al v.16, Cristo spiega che se la chiesa rimane così, cioè, se rimane tiepida, Egli la vomiterà dalla sua bocca. In altre parole, una chiesa così è intollerabile per Cristo.
Per noi, è piacevole bere una bibita calda, ed è anche piacevole bere qualcosa di fresco. Ma una cosa tiepida non è gradevole. Questo avvertimento di Cristo è molto forte. Una chiesa fredda può facilmente riconoscere il proprio errore, e può riconoscere quanto è lontana da Cristo.
Per una chiesa tiepida, invece, è più difficile riconoscere il proprio stato. Ma Cristo non accetterà una chiesa tiepida. Egli “vomiterà” dalla bocca una chiesa così. Però, nonostante questo duro avvertimento, vediamo l’immenso amore di Cristo in quanto Egli non vuole rigettarla. Nonostante la condizione della chiesa, Egli spiega quello che è necessario per la chiesa affinché possa avere la benedizione di Cristo.
Il consiglio di Cristo: v.17,18
17 Tu dici: “Sono ricco, mi sono arricchito e non ho bisogno di niente!” Tu non sai, invece, che sei infelice fra tutti, miserabile, povero, cieco e nudo. 18 Perciò io ti consiglio di comperare da me dell’oro purificato dal fuoco, per arricchirti; e delle vesti bianche per vestirti e perché non appaia la vergogna della tua nudità; e del collirio per ungerti gli occhi e vedere.
Cristo consiglia a questa chiesa di comperare da Lui tutto quello che gli mancava: oro purificato dal fuoco per arricchirsi; delle vesti bianche per vestirsi perché non appaia la vergogna della loro nudità; e collirio per ungere i loro occhi e vedere.
Consideriamo questo consiglio di Cristo.
Prima, ricordo che possiamo riconoscere e che ogni consiglio di Cristo è un consiglio perfetto.
In Cristo sono nascosti tutti i tesori della sapienza e della conoscenza. I consigli di Cristo sono luce e verità. Non seguire i suoi consigli vuol dire camminare nelle tenebre, vuol dire cadere, vuol dire perdere le benedizioni che si trovano solamente in Cristo. Noi possiamo imparare a seguire sempre i consigli di Cristo. Allora, cosa rappresentano le cose che Cristo ha consigliato a questa chiesa?
Prima di tutto, quando Cristo dichiara: ti consiglio di comperare da me oro, vesti bianche e collirio, non vuol dire che per loro è possibile pagare per ricevere queste cose. Cristo aveva già detto che erano poveri. Quello che Egli aveva per loro era troppo costoso da poter essere pagato, ma che anziché spendere quello che abbiamo altrove, cerchiamo solo in Lui le cose vere e buone. L’oro purificato dal fuoco: rappresenta le ricchezze spirituali che ci sono in Cristo. Vesti bianche per vestirti e perché non appaia la vergogna della tua nudità. Le vesti bianche rappresentano la giustizia di Cristo. L’unico modo per poter stare nella presenza di Dio è essere vestiti con la giustizia di Cristo. Allora, la nudità del nostro peccato viene coperta.
Del collirio per ungerti gli occhi e vedere. Questa chiesa credeva di poter vedere bene, invece, Cristo gli dichiara che sono ciechi. Allora, Cristo offre del collirio, per permettere loro di vedere.
Senza la Bibbia, non siamo in grado di riconoscere la nostra condizione. Ogni uomo è spiritualmente cieco. Come credenti, se cerchiamo di capire le cose per conto nostro, siamo ciechi.
Allora, Cristo è Colui che può aprirci gli occhi. Egli ci ha dato la sua Parola, e lo Spirito Santo. Se leggiamo la Parola con cura, e ascoltiamo quello che lo Spirito Santo ci dice tramite la Parola, anche noi possiamo vedere quello che prima non vedevamo.
Per esempio, se non stiamo leggendo la Parola di Dio, e non stiamo sensibili allo Spirito Santo, anche noi possiamo allontanarci sempre di più da Cristo, senza rendercene conto. Possiamo avere dei peccati nella nostra vita che non riconosciamo. Possiamo continuare ad avere la forma esteriore della vita cristiana, ma interiormente, possiamo diventare tiepidi e perdere ogni zelo e calore per Cristo. Invece, se leggiamo fedelmente la Parola di Dio, e abbiamo un cuore aperto allo Spirito Santo, se ascoltiamo quello che Dio ci dice anche tramite l’insegnamento degli altri credenti della chiesa, allora, Cristo ci farà vedere dove stiamo sbagliando. Egli sarà fedele ad aiutarci a vedere tutto quello che ci serve, perché Egli vuole aiutarci a camminare bene.
Mi meraviglia che nonostante che questa chiesa fosse tiepida, e meritava di essere vomitata fuori dalla bocca di Cristo, Egli offriva loro la cura per poter ritornare ad essere caldi e vicini a Lui.
Che amore e che misericordia da parte di Cristo! Quanto grande è la sua grazia. Infatti, il v.19 ci insegna qualcosa del cuore di Cristo: 19 Tutti quelli che amo, io li riprendo e li correggo; sii dunque zelante e ravvediti.
Cristo dichiara: tutti quelli che amo, io li riprendo e li correggo. Quando Cristo sceglie di amare una persona, il suo amore è tanto, tanto perseverante. Il suo amore non Gli permette di abbandonare qualcuno appena questo cammina male. Invece, Cristo, spinto dal suo grande amore, riprende e corregge. Essere ripreso da Cristo non è una cosa piacevole, in quanto spesso, Egli riprende con una disciplina anche molto severa. Cristo arriva a permetterci di attraversare grandi problemi, a volte problemi fisici e malattie, e altre volte, perfino la morte fisica. Ma tutto questo serve per spingerci a ritornare a Cristo e a camminare vicino a Lui, per ricevere le benedizioni che Egli ha per noi.
La disciplina umana, di bravi genitori, ha sempre come scopo il bene del figlio.
La disciplina non è una cosa piacevole, ma è una cosa utile. Cristo è il buon Signore: quando Egli ama qualcuno, Egli riprende e corregge, anche in modo duro, perché Egli sa che l’unica benedizione è nello stare vicino a Lui. Perciò, amando la chiesa di Laodicea, Egli li esorta ad essere zelanti e a ravvedersi. Cioè, Egli li esorta a riconoscere la loro condizione, cioè, che sono tiepidi, e a diventare zelanti e ravvedersi da questo terribile peccato. Se no, Egli li correggerà con la sua divina disciplina.
Io prego che ciascuno di noi possa esaminarsi, perché essere tiepido nei confronti di Cristo è un peccato terribile. Cristo Gesù è il Signore, il Creatore di tutto, il Sovrano di tutto l’universo.
Dipendiamo da Cristo per ogni cosa, per ogni respiro, per ogni battito del cuore. Molto di più, dipendiamo da Cristo per ogni benedizione spirituale. Dipendiamo da Cristo per la vita eterna. In Cristo c’è ogni perfezione, e ogni gioia, e ogni sapienza, e ogni purezza. Allora, come potremmo mai essere tiepidi nei confronti di Cristo? Sembrerebbe impossibile. Invece, dobbiamo riconoscere che siamo tutti capaci di trovarci più o meno tiepidi.
Parole di incoraggiamento
Quando consideriamo la condizione di questa chiesa, l’amore di Cristo diventa ancora più incredibile. Ascoltiamo quello che Egli dichiara al v.20: Ecco, io sto alla porta e busso: se qualcuno ascolta la mia voce e apre la porta, io entrerò da lui e cenerò con lui ed egli con me.
Egli sta parlando a quelli che ama. Che invito tenero, e meraviglioso, e pieno di grazia, perché non è una cosa che uno merita. Visto che questa chiesa era diventata tiepida, Cristo aveva ogni diritto di vomitarla fuori dalla sua bocca. Invece, Egli li invita teneramente ad aprire la porta a Lui.
Egli offre di entrare di nuovo in intima comunione con quella chiesa e con quel credente che è diventato tiepido. Chi accetta questa offerta avrà intima comunione con Cristo.
Conclusioni pratiche
Vorrei fermarmi per chiedere a ciascuno: tu, nella tua vita, sei un po’ tiepido?
Hai perso lo zelo e il calore che avevi nei confronti di Cristo all’inizio? Continui a credere le dottrine giuste, continui a evitare i peccati grossolani, ma il tuo cuore è tiepido, non trovi più zelo e calore per Cristo? Se questa è la tua condizione, voglio ripeterti le parole di Cristo: sii zelante e ravvediti.
Apri la porta a Cristo, ed Egli entrerà, e avrai di nuovo tenera e ricca comunione con Lui. Questa è l’offerta che Egli fa a tutti quelli che Egli ama, che una volta erano zelanti, ma che sono diventati tiepidi.
Come risponderai? Ricordati: chi non apre a Cristo, Cristo lo vomiterà fuori dalla sua bocca.
La promessa
Anche nella lettera a questa chiesa, Cristo dichiara la promessa di quello che sarà il premio per chi vince, cioè, per chi ascolta sinceramente e cammina per fede, seguendo Cristo di cuore.
Apocalisse 3:21 Chi vince lo farò sedere presso di me sul mio trono, come anch’io ho vinto e mi sono seduto con il Padre mio sul suo trono. Chi vince, cioè, chi è veramente salvato, e preserverà fino alla fine, siederà con Cristo sul suo trono. Chi vince avrà l’incredibile onore e gioia di sedere con Cristo sul suo trono.
Chi ha orecchi
Come in tutte le altre lettere, Cristo conclude con l’avvertimento: Chi ha orecchi, ascolti ciò che lo Spirito dice alle chiese. Oggi, abbiamo considerato il terribile pericolo di diventare tiepidi.
Prego che possiamo capire quanto questa condizione può verificarsi facilmente in noi, affinché possiamo stare in guardia, e rimanere sempre zelanti, finché non vedremo arrivare il nostro Signore e Salvatore, Gesù Cristo.
PER CONTINUARE A RIFLETTERE
Penso… E mi interrogo
La Chiesa è una comunità di persone che hanno bisogno di riascoltare il Vangelo, di riandare alla parola di Gesù.
C’è un legame profondo e necessario tra discernimento e Parola di Dio.
Il credente, infatti, per essere davvero tale, cioè uno che si fida, deve uscire da sé per affidarsi a un altro. E questo cammino di uscita da sé avviene nell’ascolto di una parola donata.
La meditazione cristiana è dialogo tra Dio che parla nelle Scritture e il credente che alla luce della Parola di Dio lascia illuminare la sua esistenza discernendo la volontà di Dio.
E perché l’ascolto sia autentico è necessario che si colga il vero senso della parola ascoltata. Diventa quindi necessaria una frequentazione con la Parola, frequentazione sia personale che comunitaria.
Solo l’incontro docile e fedele con la Parola ci aiuta a superare il rischio di essere tiepidi, né caldi né freddi, nei confronti della propria fede. È un pericolo che si corre quotidianamente, tanto più in una società che sfida il cristianesimo e per molti versi lo riduce a una semplice proposta moralista. E i cristiani sono diventano vittime, più o meno consenzienti dello scetticismo, del nichilismo dominanti.
Mi chiedo allora: quale posto occupa nella mia vita l'ascolto e la meditazione della Parola?
Non sono talora tentato di dissimulare la mia fede per vergogna, per non sembrare un sognatore ingenuo, per evitare fastidi, manifestando così la mia tiepidezza, la mia mancanza di passione nei confronti dell’evangelo?
Concludendo in preghiera
Potente e confortante la tua immagine, o Cristo Gesù! Tu sei il Signore della storia e il Signore delle Chiese. Tu le accompagni nel loro cammino, non le abbandoni, le ami pure quando le rimproveri aspramente.
Noi vogliamo contemplarti così, per lasciarci confortare da questa visione, nella certezza che tu ci aiuterai a superare le nostre incoerenze e le nostre dolorose divisioni.
A te solo, che hai le chiavi della storia, affidiamo il nostro gemito e la nostra tiepidezza.
A te domandiamo la veste bianca dell’unità, l’oro della carità tra tutte le Chiese, il collirio per vedere tutti insieme la volontà del Padre.
La tua parola ci ripete: “Chi ha orecchi, ascolti ciò che lo Spirito dice alle Chiese”.
Essa è rivolta non a una Chiesa particolare, ma a tutte le Chiese. Tutti infatti dobbiamo misurarci con questi tuoi rimproveri e con queste tue promesse.
Tutti siamo chiamati ad aprirti la porta quando bussi, tutti siamo invitati a cenare insieme con Te, e a sederci con te sul tuo trono, presso il Padre. Amen
PADRE NOSTRO